D’altra parte assemblare due materie cosi complesse come la viticoltura e l’enologia avrebbero richiesto ben altro tempo.
La Basilicata è stata ben rappresentata dal suo vitigno-bandiera, l’Aglianico, quale aspetto preponderante di prodotto di qualità, e dai nuovi vitigni che definiremmo ormai “territoriali”, scoperti con la ricerca Basivin-Sud in collaborazione con il Consorzio DOC Terre dell’Alta Val d’Agri. Vitigni storici questi, ancora non ben classificati, per i quali il termine abusato di “autoctono” non risponde esattamente ai nuovi criteri di ricerca. Sono collezionati in un campo-catalogo dell’ALSIA ed in via di registrazione e di propagazione.
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