A distanza di tre anni dai primi progetti di sperimentazione, sui portainnesti prima e sui cloni autoctoni poi, si intravedono le prime informazioni atte a fornire un quadro più completo della viticoltura in Val d’Agri.Il nostro progetto, (Jacoletti-DeBlasiis) partito sulla spinta della Ricerca commissionata al CRA dal Comune di Viggiano per l’identificazione di vitigni autoctoni reperiti in antichi vigneti della Valle dell’Agri, prevedeva innanzi tutto l’identificazione di un portainnesto che potesse dare qualità in impianti fitti, insieme ad una buona maturazione fenolica, da noi sempre problematica, sia per l’altezza, (670 m.slm) sia per le cattive condizioni di tempo con il protrarsi delle vendemmie.Questa prima fase, che prevedeva la sperimentazione di più portinnesti, volta all’individuazione di una varietà che, nei nostri terreni ed alla nostra altitudine, ci potesse permettere il conseguimento dell’obiettivo prefisso di ottenere uve di qualità, eleganti e fini, ha raggiunto il risultato, permettendoci di scoprire che, tra i portainnesti in osservazione, il 157-11 assicura entrambi gli obiettivi, portnado le uve a una buona maturazione fenolica anche dieci giorni prima degli altri.Per il conseguimento dell’obiettivo ci siamo avvalsi della competenza e della disponibilità del Vivaista Raffaele Nigro, Tel. 0972-715663 – che ringraziamo sentitamente.Siamo inoltre molto grati per la preziosa consulenza che la Dott.sa Anna Schneider ci ha fornito in maniera estremamente disponibileNel prossimo anno, invece, raccoglieremo e vinificheremo in purezza il clone di uva Vujanese che è stato da noi isolato, selezionato da una nostra vigna centenaria. ed innestato in campo su selvatico. Si spera di poter raccogliere una quantità di uve tale da consentirci una prima vinificazione.Qui di seguito alcune immagini del lavoro eseguito nel vigneto sperimentale.
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